E saettar di focosi destrieri

Dopo due anni di pandemia l’edizione che ci apprestiamo a vivere è stata ribattezzata come la Quintana della rinascita. E ascoltando il sentire dei quintanari e degli appassionati mai definizione è stata più azzeccata e sinceramente vissuta dal cuore di tutti. Un ritorno alla normalità che, per quanto riguarda le attività del Nobile Rione Giotti, coglie da vicino anche il Museo Rionale Societas Juctorum, il primo e unico percorso espositivo del suo genere interamente dedicato alla storia dell’appartenenza rionale come tratto distintivo dell’identità cittadina. Accanto all’esposizione permanente, infatti, a partire dal 2015 il Museo Rionale Societas Juctorum ha sempre proposto anche esposizioni temporanee, come la mostra fotografica “Giotti 365” realizzata in collaborazione con il fotografo Luca Petrucci, “Di matita e pennello” mostra dedicata alle opere di Giuliano Scarponi ed “Emozioni scomposte” personale di pittura dedicata alle opere di Cristina Bianchini.

Un percorso artistico e culturale che si è interrotto proprio a causa della pandemia e che, finalmente, dopo due anni è pronto a rimettersi in moto, grazie ad un nuovo progetto curato e ideato dallo staff dal Museo Rionale Societas Juctorum.

Il 2 giugno, alle ore 19, sarà inaugurata la mostra di pittura “E saettar di focosi destrieri”, interamente dedicata alle opere equestri di Stefania Rosichetti.

L’esposizione personale, visitabile a Giugno ed a Settembre durante l’apertura delle taverne, mette al centro il destriero come attore principale d’emozione, d’estasi e slancio d’amore, in una ricerca artistica fatta di chiaroscuri e impressioni profonde date dalla contrapposizione del nero e dell’oro. Colori ancestrali, come il rapporto eterno che lega l’uomo al più nobile degli animali.