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10 – La Maiolica Derutese

La maiolica di Deruta è una delle principali produzioni ceramiche italiane già a partire dal Medioevo: la prevalenza di colori usati in questo periodo si riconduce al verde ramina (ossido di rame) e al bruno manganese. Il periodo di maggior splendore nella produzione derutese coincide però con il Rinascimento italiano, durante il quale si registra un miglioramento del livello artistico ed un’ampia diffusione sul territorio, grazie anche all’aumento delle botteghe e delle fornaci produttrici. Il repertorio artigiano spazia dalla realizzazione di oggetti di uso quotidiano ad opere di carattere religioso (ad esempio placche votive), passando poi per la creazione di “gameli” (piatti per la commemorazione di eventi importanti, ad esempio matrimoni) o vasi di uso farmaceutico.
La nascita di nuove tipologie decorative come l’arabesco o la grottesca avviene nel ‘500, si rafforza nel ‘600 e trova un ampio impiego nell’attività artigianale odierna. Tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 le vicende storico-politiche, il mutamento del “gusto estetico” e la concorrenza della porcellana, proveniente dagli opifici cinesi, causeranno una drastica diminuzione della qualità e delle quantità prodotte. Per una ripresa del mercato bisognerà attendere circa un secolo e la spinta di singoli artisti, appassionati e studiosi; il museo della ceramica di Deruta è il più antico museo italiano in questo ambito, istituito nel 1898.
Le opere esposte in questa sala sono un chiaro esempio della perizia artigianale derutese: rispetto all’utilizzo di colori cupi di gusto medioevale, vengono qui preferiti il giallo, il blu e l’arancio introdotti in epoca più tarda e tutt’oggi ampiamente diffusi. Il motivo decorativo ricorrente è “il raffaellesco”, un drago stilizzato dipinto in origine da Raffaello Sanzio nel XVI° secolo. Esso affonda le sue radici nelle decorazioni parietali a grottesca della pittura romana di epoca augustea, riscoperta e resa popolare dagli artisti a partire dalla fine del ‘400.
Il giglio e la croce, simboli del rione Giotti, spiccano tra questi elementi decorativi di raffinata eleganza; i vasi derutesi presenti in sala sono stati donati al rione insieme ai Pali, conquistati con le molteplici vittorie della giostra della Quintana nel corso degli anni.

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